domenica 13 novembre 2016

La salvaguardia dell'ambiente come proposta educativa


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L'educazione ambientale è il proposito organizzato di insegnare la struttura e l'organizzazione dell'ambiente naturale e, in particolare, educare gli esseri umani a gestire i propri comportamenti in rapporto agli ecosistemi allo scopo di vivere in modo sostenibile, senza cioè alterare del tutto gli equilibri naturali, mirando al «soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie»

L'espressione "educazione ambientale" in particolare è spesso usata per intendere l'auspicato insegnamento di questo tema all'interno del sistema scolastico, dalla scuola primaria[2] alla post-secondaria italiana; è anche adoperata in maniera più estensiva per indicare tutti gli sforzi per ammaestrare il pubblico servendosi di materiale stampato, siti web, campagne nei mass media ecc.
L'espressione environmental education fu usata per la prima volta nel 1969 da William P. Stapp (1930-2001) della School of Natural Resources and Environment (SNRE) della Università del Michigan.
« Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell'universo attorno a noi, meno dovremmo trovare gusto nel distruggerlo. »
I temi dell'ambiente si sono sin dall'inizio intrecciati con quello dello sviluppo economico e con la necessità di educare l'umanità a tenori di vita rispettosi degli equilibri naturali.

Con il movimento ambientalista negli anni sessanta, annunciato dal libro Primavera silenziosa (Silent Spring, 1962) di Rachel Carson e corroborato dalla ricerca Rapporto sui limiti dello sviluppo (1972) del think tank chiamato Club di Roma, ci si rese conto che l'utilizzo umano delle risorse naturali stava raggiungendo il limite e che questa tendenza, piuttosto che diminuire, stava raggiungendo un livello di allarme.
L'interesse internazionale per lo sviluppo globale, fortemente connesso allo stato di salute e di povertà dei paesi in via di sviluppo, risultò evidente nel programma di sviluppo sostenibile stilato dall'ONU dove si auspicava uno sviluppo nell'ambito del mantenimento delle risorse ambientali.
Negli anni settanta, mentre i paesi industrializzati consideravano gli effetti dell'esplosione dell'incremento demografico globale, inquinamento e consumismo, i paesi in via di sviluppo dovendo far fronte a continue situazioni di povertà e privazioni, consideravano lo sviluppo come essenziale per sopperire alle loro necessità di cibo e acqua potabile.

La "Conferenza sull'Ambiente Umano" del 1972, tenutasi a Stoccolma, fu la prima importante conferenza indetta dall'ONU riguardo a tale questione e segnò l'inizio della cooperazione internazionale in politiche e strategie per lo sviluppo ambientale.

Il punto di vista di Montessori









Secondo Maria Montessori , il bambino ha la straordinaria capacità di assorbire a livello subconscio attraverso le sue risorse psichiche l’ambiente che lo circonda e, facendolo proprio, sviluppa le facoltà intellettive e costruisce la propria personalità.

Maria Montessori definisce questa eccezionale facoltà del bambino con l’espressione “mente assorbente”, volendo indicare con essa il fatto che il bambino, dal primo istante in cui viene alla luce, inizia un lungo percorso costruttivo. Proprio in quanto il bambino si costruisce attraverso le esperienze che vive, Maria Montessori afferma l’importanza sostanziale dell’ambiente in quanto luogo che offre gli stimoli e le occasioni per attualizzare ed esprimere al meglio le proprie potenzialità.

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Lambiente costituisce quindi il luogo dello sviluppo individuale del bambino e quindi in esso tutto deve poter facilitare il bambino e nulla deve invece essergli di ostacolo.



L’ambiente deve in tal senso rispondere a caratteristiche ben precise:


  • essere a misura di bambino
  • essere ordinato
  • essere limitato nelle attività che propone
  • essere attraente e curato



L’ambiente dello Spazio Montessori è stato attentamente organizzato seguendo queste indicazioni al fine di:


  • facilitare il movimento del bambino eliminando eventuali ostacoli fisici


  • proponendogli attività limitate nel numero e presentate con un ordine di sviluppo intellettivo ben preciso, al fine di accompagnare gradualmente la costruzione intellettiva del bambino


  • rivolgendo una particolare attenzione all’armonia estetica che conduce il bambino a sviluppare il senso dell’ordine e l’amore per l’ambiente in cui vive.


L’educatrice montessoriana è la custode dell’ambiente ed ha cura di far sì che esso corrisponda alle esigenze psico-fisiche del bambino, attraverso un continuo lavoro di osservazione del bambino e di conseguente trasformazione dell’ambiente.



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    ⧪Come insegnare ai bambini a
     rispettare l’ambiente⧭ 


       




Ai nostri figli spetta un ruolo importante nella salvaguardia del futuro del mondo in cui viviamo: non dimentichiamocelo. Insegnare a loro il rispetto per l’ambiente non è un compito difficile: i bambini imparano presto ma soprattutto seguono l’esempio dei genitori. È per questo che è importante far capire loro quanto determinati gesti possano avere un grande impatto ambientale per il loro futuro.

L’insegnamento deve essere continuo e graduale e deve cominciare quando i bimbi sono ancora piccoli ma già in grado di capire quali sono le conseguenze degli atti che compiono.

  Basta poco per trasmettere ai propri figli uno stile di vita eco-sostenibile, l’importante è farlo in maniera divertente e creativa. Ecco alcuni consigli utili:

Coinvolgete i bambini nel processo di smaltimento dei rifiuti prodotti in casa insegnando loro come fare la raccolta differenziata e soprattutto spiegando loro cosa accadrebbe se tutti i rifiuti venissero accatastati senza alcun criterio. Ad esempio potete provare a spiegare ai piccoli che fine fa una bottiglia di plastica se non viene adeguatamente riciclata o peggio ancora quanto inquina se viene abbandonata in spiaggia o in un parco verde;

Insegnate loro che i giornali letti o la carta su cui hanno disegnato non devono essere buttati insieme ai rifiuti normali ma devono essere riciclati. Mettete un cestino nella sua camera in modo tale che possa buttarvi la carta che non gli serve più;

Se avete un giardino, insegnate loro che i rifiuti umidi domestici possono trasformarsi in un concime naturale per le piante. I bambini ne rimarranno affascinati;

Spiegate ai piccoli quanto sia importante non contribuire all’inquinamento dell’aria che respiriamo;

Insegnate loro che le automobili inquinano e che se non dobbiamo percorrere tanta strada è bene muoversi a piedi o in bicicletta. Invece di portare i bimbi a scuola tutti i giorni in macchina potreste provare a organizzare una sorta di car-pooling tra genitori: a turno ogni mattina un genitore accompagna i bimbi a scuola. Un modo simpatico anche per far socializzare i piccoli prima dell’arrivo in classe;

Insegnate loro anche a non sprecare l’acqua e spiegate loro che non c’è bisogno di far scorrere troppa acqua per fare una doccia. Provate ad esempio a impostare un cronometro ogni volta che i bimbi fanno la doccia e stabilite un piccolo premio se terminano prima che il timer suoni;

Anche chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti è un altro modo per evitare inutili sprechi d’acqua;

Stessa cosa per le luci accese: è importante che i bambini imparino a risparmiare energia elettrica;

Insegnate loro che il cibo non deve essere sprecato e che è importante finire tutto quello che si ha nel piatto. Magari provate a rendere divertente il momento del pasto in modo da convincerli a mangiare anche quegli alimenti di cui spesso non vogliono proprio sentir parlare come ad esempio le verdure;

Se vi recate in un parco giochi insegnate loro il rispetto di tutte le strutture presenti: sono un bene per tutta la comunità e per questo devono essere sempre mantenute in buone condizioni.

Portate spesso i vostri figli a fare una passeggiata in campagna o in un parco pubblico per far capire loro quanto sia importante rispettare la natura;



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 Educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile


L’Educazione Ambientale (EA) è uno strumento fondamentale per sensibilizzare i cittadini e le comunità ad una maggiore responsabilità e attenzione alle questioni ambientali e al buon governo del territorio
La crescente attenzione all’interconnessione tra le dinamiche ambientali, sociali ed economiche ha portato all’ elaborazione del concetto, più ampio, di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS).


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Educare allo sviluppo sostenibile vuol dire discutere sui valori fondamentali della vita sulla Terra e sulla complessità dei fenomeni e delle relazioni. Significa pure riflettere sul ruolo di ognuno di noi nella società e nell’ambiente in cui viviamo.



Il concetto di sviluppo sostenibile viene spesso rappresentato con un triangolo equilatero i cui vertici indicano la dimensione sociale, ambientale ed economica a cui si associa il concetto di tempo e di spazio. Questo schema vuole mostrare come i processi economici, ambientali e sociali siano strettamente collegati fra loro. Per soddisfare i nostri bisogni, e quelli delle generazioni future, necessitiamo di un benessere economico, di un ambiente sano e di una società solidale.




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La gestione dei rifiuti






Il problema della gestione dei rifiuti sta diventando una questione sempre più rilevante. La crescita dei consumi, l'urbanizzazione e lo sviluppo economico degli ultimi decenni hanno, da un lato, determinato un diffuso incremento nella produzione di rifiuti e, dall'altro ridotto le zone disabitate in cui trattare o depositare gli stessi.Basti pensare che solo cinquanta anni fa, nelle città,ogni abitante produceva soltanto 200 grammi di rifiuti al giorno, mentre oggi la produzione è di circa un chilo e mezzo di rifiuti al giorno per abitante, oltre mezza tonnellata all'anno, con una tendenza ad una continua crescita. Da qui una sola conclusione: non è possibile risolvere il problema senza il contributo di tutti e senza modificare le abitudini consolidate. Le normative europee, nazionali, regionali e gli atti delle amministrazioni locali indicano tutte la necessità di un approccio integrato al ciclo dei rifiuti. Ognuno deve fare qualcosa con impegno e spirito di collaborazione: dalle Istituzioni, alle Aziende sino ai singoli cittadini. Il che significa: riduzione della produzione, incentivazione alla raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo del materiale recuperato e trattamento finale della parte non riutilizzabile che può essere destinata alla termovalorizzazione o in discarica. I tecnici parlano di gestione integrata dei rifiuti, che meglio si esprime nella regola delle quattro ERRE.



 

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Considerazioni sul film Her:

In un futuro prossimo la tecnologia permette alle persone di mantenersi costantemente in contatto col computer di casa tramite auricolari, comandi vocali e dispositivi video tascabili. Theodore Twombly, un uomo solo e introverso, di professione elabora accurate lettere per conto di altri, dettandole al computer. Infelice per il divorzio con Catherine, sua compagna sin dall'infanzia, Theodore cerca di distrarsi dedicandosi al lavoro, cimentandosi in videogiochi e frequentando chat telefoniche. Attratto da uno spot pubblicitario decide di acquistare un nuovo sistema operativo, "OS 1" del quale si innamora, basato su un'intelligenza artificiale in grado di evolvere, adattandosi alle esigenze dell'utente.Durante l'installazione sceglie una voce di interfaccia femminile e il sistema, una volta avviato, si dà autonomamente il nome di "Samantha". 
Questo film rappresenta un rivoluzione per l'uomo e per la sua vita.
In questo film come tecnologia si usa una realtà virtuale , dove il protagonista si innamora di un sistema operativo virtuale capace di recepire emozioni e sentimenti.
Credo che uno scenario come questo che appare all'interno del film è ancora troppo lontano dalla nostra realtà , anche se con l'avanzare della tecnologia può facilmente essere raggiunto.
Il messaggio educativo che traspare all'interno del film è che sebbene con l'avanzare della tecnologia si può verificare un evento simile, le relazioni tra esseri viventi e il contatto reale rappresentano l'apice del rapporto umano.